
Dopo il grande successo di pubblico della prima parte, torna al Cinema Rondinella il progetto "La grande arte al Cinema".
La seconda parte delle programmazioni, prevede un nuovo calendario di eventi che faranno vivere su grande schermo tutta la ricchezza delle mostre, degli artisti e dei musei più importanti del mondo: uno straordinario viaggio tra le opere di Caravaggio, Hockney, Van Gogh, Cézanne e l’ossessione nazista per l’arte.
A inaugurare questo nuovo ciclo, il 6 febbraio 2018, ci sarà “David Hockney dalla Royal Academy of Arts”, il docufilm che racconta le due grandi mostre dedicate all’artista negli ultimi cinque anni dalla Royal Academy of Arts di Londra. Membro della Royal Academy dal 1991, David Hockney - uno degli artisti britannici più famosi al mondo - ha un rapporto unico con l’istituzione, per i cui spazi realizza le due mostre ad hoc, trasformandole in due eventi spettacolari. Le sue esposizioni a Londra, Parigi, New York attraggono sempre un numero altissimo di visitatori e ora gli spettatori avranno modo di conoscere anche su grande schermo uno dei maestri del 21° secolo, l’artefice di opere iconiche come A Bigger Splash e A Closer Grand Canyon, ascoltando l’intervista all’artista a cura di Tim Marlow, Direttore Artistico della Royal Academy of Arts.
Il 22 febbraio approda sugli schermi cinematografici italiani “Caravaggio: L’Anima e il Sangue”, una delle prime produzioni in Italia realizzate in 8K che offre una percezione quasi tattile delle oltre 40 opere trattate nel film. Dedicato a uno degli artisti più controversi e amati al mondo e prodotto da Sky e Magnitudo Film, il film fa intraprendere allo spettatore un viaggio emozionante attraverso la vita, le opere e i tormenti di Caravaggio, pittore geniale e contraddittorio, che più di ogni altro ha raccolto in sé luci e ombre, genio e sregolatezza, generando opere sublimi. “Caravaggio: L’Anima e il Sangue” è un excursus narrativo attraverso i luoghi in cui l’artista ha vissuto e quelli che custodiscono oggi alcune tra le sue opere più note: Milano, Firenze, Roma, Napoli e Malta.
Ad accompagnare queste scene la voce interiore di Caravaggio affidata a Manuel Agnelli.
Il 13 marzo ci si addentrerà, attraverso documenti e grandi mostre del passato e dei giorni nostri, nell’ossessione nazista per l’arte, con il film “Hitler contro Picasso e gli altri”.
Sono trascorsi 80 anni da quando il regime nazista mise al bando la cosiddetta “arte degenerata”, organizzando nel 1937, a Monaco, un'esposizione pubblica per condannarla e deriderla e, contemporaneamente un’esposizione per esaltare la “pura arte ariana”. In quei giorni cominciò la razzia, nei musei dei territori occupati e nelle case dei collezionisti e ebrei, di capolavori destinati a occupare gli spazi di quello che Hitler immaginava come il Louvre di Linz, rimasto poi solo sulla carta e a Carinhall, la residenza privata di Goering, l'altro grande protagonista del saccheggio dell'Europa. Il documentario raccoglie testimonianze dirette legate a storie che prendono il via dalle grandi mostre che a distanza di 80 anni, nel 2017, fanno il punto sull’arte trafugata, che vede tra i protagonisti artisti come Picasso, Chagall, Monet e Matisse.
Il 12 aprile sarà il momento di “Van Gogh. Tra il grano e il cielo”, un "tour cinematografico" attraverso il lascito della più grande collezionista privata del pittore olandese: Helene Kröller-Müller (1869-1939), che ai primi del Novecento giunse ad acquistare quasi 300 suoi lavori, tra dipint ì+i e disegni. La storia di questa passione sfociata in un’impressionante collezione d’arte è raccontata anche dalla mostra, protagonista del film, "Van Gogh. Tra il grano e il cielo", allestita alla Basilica Palladiana di Vicenza fino all’8 aprile 2018, che raccoglie 40 dipinti e 85 disegni proventi dal Kröller-Müller Museum di Otterlo in Olanda, dove oggi è custodita l'eredità di Helene. Un’esposizione che, oltre a raccontarci l'arte e il genio di Van Gogh, permette di capire l'importanza del disegno e di lunghi studi preparatori nella sua pratica artistica.
Attraverso le voci di critici ed esperti, scrittori e direttori di musei si raccontano i tormenti e la parabola artistica del pittore, tramite brani di lettere al fratello Theo che scandiscono la mostra e con immagini dei luoghi della sua vita, da Parigi alla Provenza.
Chiude la stagione della Grande Arte al Cinema, l’8 maggio, “Cézanne. Ritratti di una vita”, un il documentario sul padre dell’arte moderna, colui che influenzò Fauves, cubisti e tutti gli artisti delle avanguardie. “Cézanne. Ritratti di una vita”Cézanne – Ritratti di una vita conduce lo spettatore nella vita dell’artista attraverso le sue lettere personali e l’esplorazione degli spazi privati, includendo anche filmati girati nel sud della Francia, dove Cézanne nacque e si spense. Ancora una volta lo spunto per il racconto nasce da una mostra itinerante: “Cézanne’s portraits”, che raccoglie per la prima volta da collezioni di tutto il mondo oltre cinquanta ritratti eseguiti dall’artista, in viaggio tra la National Portrait Gallery di Londra, il Musée d’Orsay di Parigi e la National Gallery of Art di Washington DC.