top of page

L’espansione cosmica: al Pertini, terzo appuntamento de “Alla scoperta dell’Universo”



big-bang-gruppo-astrofili-cinisello-balsamo-cinisellonline

Il terzo incontro del ciclo “Alla scoperta dell’Universo” edizione 2018, si terrà venerdì 20 aprile alle 21, sempre nell’Auditorium del Centro Culturale Il Pertini di Cinisello Balsamo (Piazza Confalonieri 3).

La conferenza ad entrata libera, è tenuta dal Prof. Luigi Guzzo (Università di Milano) e porta il titolo “Dove va l’Universo? L’enigma dell’espansione cosmica”: tratta del complesso tema dell’espansione dell’universo teorizzato a partire dalla prima metà del XX secolo, in particolare dall’astronomo Edwin Hubble, senz’altro una delle figure chiave dell’astronomia (a lui è stato intitolato il primo telescopio orbitante).

Nel 1929, infatti, Hubble notò che le righe spettrali della luce di lontane galassie presentavano lunghezze d’onda maggiori di quanto ci si sarebbe aspettato, concludendo, in base all’effetto Doppler, che le galassie si allontanavano dalla Terra, con una velocità proporzionale alla distanza. L’effetto Doppler, evidenziato per la prima volta dal fisico austriaco Johann Christian Doppler nel 1842, è un cambiamento apparente della frequenza delle lunghezze d’onda percepito da un osservatore al variare della sua distanza dall’origine dell’emissione.

Pertanto, Hubble fu in dimostrare che la luce di lontane galassie presentava un redshift (spostamento verso il rosso delle righe spettrali se la sorgente si allontana) e dimostrò che la velocità di recessione era proporzionale alla distanza: più distante era l’oggetto, più pronunciato era lo spostamento verso il rosso. Questa relazione lineare tra velocità e distanza, denominata legge di Hubble, fu la prima importante osservazione empirica che suffragava la teoria del Big Bang, un’esplosione primordiale seguita dall’espansione: se le galassie si stanno separando, in passato dovevano essere certamente più vicine tra loro.

Nell’incontro di venerdì, dunque, le galassie (gli Universi-isola analoghi alla nostra Via Lattea contenenti centinaia di miliardi di stelle ciascuna), verranno usate come “mattoni” per ricostruire la struttura su grande scala dell’Universo. Dopo aver visto in qual modo, studiando le distanze e velocità di questi oggetti, si è arrivati alla teorizzazione del Big Bang (vedi sopra), si arriverà alle osservazioni più recenti e sorprendenti, che sembrano indicare che la velocità di espansione stia aumentando nel tempo, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe.

Difatto, l’Universo appare in accelerazione sotto la spinta di un’energia sconosciuta, denominata “energia oscura”. La scoperta di questo fenomeno è avvenuta solo nel 1998 e ha fruttato ai suoi scopritori il Premio Nobel per la Fisica 2011.

L'Universo in accelerazione, così, implica che la velocità a cui una galassia si allontana dalle altre aumenta nel tempo. Se l'accelerazione dovesse continuare le galassie si allontaneranno le une dalle altre in modo tale che il loro spostamento verso il rosso sarà così grande da rendere difficile la loro osservazione e l'universo apparirà oscuro. Negli scenari più spinti, il risultato finale potrebbe essere il disgregamento di tutta la materia. Questa nuova teoria della fine dell'Universo è stata chiamata Big Rip (Grande Strappo).

La sua spiegazione fisica è tuttora lontana e potrebbe richiedere cambiamenti fondamentali al confine tra la teoria della gravitazione (ovvero la Relatività Generale di Einstein) e la fisica delle particelle elementari.

Appuntamento quindi a venerdì, per un viaggio intrigante alla scoperta del futuro dell’intero Universo.

Luigi Guzzo lavora presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Milano, dove è Professore Ordinario di Cosmologia. In precedenza ha lavorato per moltissimi anni presso l'Osservatorio di Brera dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e come Professore a Contratto all’Università di Milano Bicocca. E’ stato sia postdoctoral fellow, sia visiting scientist per lunghi periodi presso l'European Southern Observatory e il Max-Planck Institut di Monaco di Baviera, oltre ad aver trascorso periodi di studio e collaborazione presso diverse altre università straniere, tra cui in particolare la Princeton University.

È uno dei membri fondatori e coordinatore scientifico del progetto spaziale Euclid dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), un satellite per la cosmologia in fase di costruzione che sarà lanciato nel 2022. Obiettivo di Euclid è estendere questi studi su scala ancora più grande, misurando le distanze di quasi 50 milioni di galassie con cui, sperabilmente, spiegare la natura del “lato oscuro” dell’Universo.

#CentroCulturalePertini #GruppoAstrofilidiCiniselloBalsamo #AllascopertadellUniverso #CiniselloBalsamo

21 visualizzazioni0 commenti
bottom of page