
Se il cane o il gatto si lecca ossessivamente le zampe o scuote e inclina la testa, questi sono sintomi di un possibile problema: può essere più o meno grave, ma comunque mai sottovalutarlo. Per esempio, uno dei motivi più frequenti per cui il cane lecca insistentemente la zampa è che vi siano ferite o corpi estranei incastrati fra i cuscinetti. Si tratta di una zona piuttosto sensibile e non è raro, infatti, che qui si possano infilare sassolini, schegge, spine o spighe che possono causare lesioni più o meno gravi.
In particolare le spighe, comunemente chiamati forasacchi, una volta penetrate nella cute continuano ad “avanzare” dando luogo alla formazione di tragitti fistolosi che, se non curati per tempo, possono essere risolti solo da un intervento chirurgico.
Ne abbiamo parlato con Stefania e Alessandra di Re Artù. Se il cane (o il gatto) inizia a zoppicare e non appoggia più la zampa, occorre esaminare per bene i polpastrelli alla ricerca, il più delle volte, di un forellino o di un taglietto. Individuato il punto in cui il corpo estraneo è penetrato, è possibile tentare di estrarlo schiacciando i bordi della ferita aiutandosi, per esempio, con una pinzetta. Nel caso in cui il tentativo vada a buon fine, è sempre necessario disinfettare la ferita e applicare una pomata antibiotica. In caso contrario, o comunque qualora il cane o il gatto non siano inclini a lasciarsi toccare, è opportuno recarsi dal veterinario.
E’ tempo di forasacchi: dove possono andare a finire

I forasacchi, come abbiamo già precedentemente accennato, sono delle spighe simili a quelle del frumento che possono crescere nei campi, nei prati o ai bordi delle strade. Di solito spuntano verso l’inizio di giugno e prosperano per tutta l’estate. Il periodo di maggior “aggressività” e pericolo per gli animali è quando la spiga rinsecchisce e diventa di color giallo. La sua pericolosità sta nel fatto che con la loro punta acuminata e i loro uncini possono penetrare all’interno del corpo dell’animale, ad esempio attraverso il naso o le orecchie.
Ecco come riconoscere se l’animale è “stato attaccato da un forasacco” a seconda di dove è penetrato:
nel naso: se una spiga viene inalata, può raggiungere la cavità nasale. In questo caso l’animale può starnutire ripetutamente con eventuale uscita di sangue;
nell’orecchio: in questo caso l’animale continua a scuotere la testa oppure mantiene la testa ruotata o inclinata. Se lasciato libero di “agire”, il forasacco può bucare il timpano;
nella gola: il forasacco in gola può provocare molti problemi. Può perforare le guance, raggiungere il polmone e conseguentemente perforarlo, oppure raggiungere le vertebre e provocare un’infezione del disco intervertebrale.
nella palpebra: anche se molto inusuale, ma il forasacco si può infilare tra le palpebre creando seri danni per gli occhi e per la vista.
Quanto sopra citato, insegna che l’animale va sempre monitorato, stando attenti a tutti i comportamenti che gli animali domestici mettono in atto. Controllare periodicamente il loro comportamento, permette di evitare molti problemi ed eventualmente minimizzare i possibili interventi del veterinario.
Attenzione però: mai pensare di poter fare a meno dei professionisti, siano essi veterinari, addestratori e toelettatori perché solo loro hanno gli “strumenti” e le competenze per poter operare in tutta sicurezza.
Questo articolo è stato redatto con la consulenza degli esperti di Re Artù di Cinisello Balsamo, Via XXV Aprile 121 (Area Nord Milano).
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