Quando si parla di traguardi scientifici, in genere si parla di pionieri e pochissimo di pioniere[1]. Ma nel XIX secolo in medicina c'è un nome che è diventato una leggenda: a questo medico si ascrive il merito di aver messo in correlazione la medicina con l'igiene, tanto che divenne famoso per il numero di pazienti sopravvissuti alle sue procedure, un record rispetto i tempi. La sua carriera l’aveva portato in giro per il mondo e riuscì ad arginare la piaga di lebbra e colera. Inoltre fu il primo chirurgo a praticare un cesareo riuscendo a salvare sia donna che neonato.
La ricostruzione della sua gioventù è stata contaminata dal mito e dalle leggende che si sono sviluppate attorno al suo personaggio: di sicuro si sa che, prima del suo ingresso all’Università di Edimburgo, James Miranda Barry non esisteva.
Nel 1812, il senato accademico viene persuaso dal conte di Buchan a consegnargli il dottorato, nonostante “l’aspetto giovanile sembrasse indicare una scarsa maturità”[2]. Il giovane medico contava di raggiungere il generale Miranda in Venezuela, ma le cose purtroppo non andarono così. Grazie all’intervento dei suoi protettori, riesce a evitare la visita medica obbligatoria che gli sarebbe stata fatale e ad arruolarsi nell’esercito. A Londra, supera brillantemente l’esame del Royal College of Surgeons e dopo alcuni mesi opera presso l’ospedale militare di Plymouth come assistente chirurgo; da lì viene inviato a curare le truppe prima in India, poi in Sudafrica, dove viene promosso Ispettore coloniale, e poi in altri Paesi all'epoca sotto l'Impero britannico.
Del suo carattere si tramanda che fosse davvero eccentrico: era vegetariano, astemio, calzava stivali con un tacco rialzato e indossava camicie ricamate sotto la giacca dalle spalle imbottite. Era anche molto riservato, arrogante e pronto a battersi in duello, anche se illegale. Era molto suscettibile quando qualcuno faceva commenti sgradevoli sulla sua voce, sul suo aspetto e mascolinità o la sua professionalità. Fu punito varie volte per insubordinazione e comportamenti inadeguati ma spesso, poi, riceveva sentenze molto indulgenti. Cercava di migliorare le condizioni sanitarie ovunque andasse e introdusse una dieta più adeguata per i soldati. S'indignava ogni qual volta notava delle ingiustizie.
Della sua vita privata si sa poco: quello che le cronache riportano è che dal 1828 è in servizio alle Mauritius, Trinidad e Tobago e poi a Sant’Elena: da qui si assenta senza permesso per raggiungere Lord Charles Somerset, conosciuto quando questi era governatore del Sudafrica; con lui strinse un’amicizia forse un po’ troppo stretta tanto che i due furono accusati di coltivare rapporti “scandalosi”. Verranno processati entrambi per omosessualità, ma vennero assolti.
Come chirurgo si dimostra un vero pioniere: a Città del Capo, pratica il primo taglio cesareo (il bambino si chiamerà James Barry Munnik). Irrita l’amministrazione coloniale con le continue critiche per le condizioni disumane in cui vengono lasciati i pazienti di ogni sesso e colore.
Nel 1831 partecipa alla guerra di Crimea, è decorato e promosso Ispettore degli ospedali militari nei Caraibi dove modernizza la sanità e contrae la febbre gialla, ma si rifiuta di farsi visitare e rientra a Londra per farsi curare dai propri parenti. È grazie al suo operato che igiene e sterilizzazione sono migliorate, riuscendo così a salvare molte vite.
Nel 1857 conclude la sua incredibile carriera ottenendo il rango più alto: Ispettore generale degli ospedali militari in Canada dove è inviato con il grado di generale di brigata. Ancora oggi viene citato come un modello di compassione, onestà e rigore: infatti gira il paese esigendo cibo, igiene e assistenza anche per i soldati semplici e per i prigionieri. Nel 1864, pur controvoglia, è costretto a tornare a Londra per raggiunti limiti di età. Muore di dissenteria l’anno dopo. Quando l'infermiera l’aveva denudato per preparare il suo corpo alla sepoltura, aveva avuto una grossa sorpresa: lo stimato e famoso chirurgo era una donna.
Il suo vero nome era Margaret Ann Bulkley, nata a County Cork (Irlanda) nel 1789 e sin da piccola la sua straordinaria intelligenza era stata chiara a tutti. Così Margaret diventò James Miranda Barry grazie alla complicità di parenti e amici illuminati che avevano visto in lei un elevato potenziale; all'epoca, infatti, le donne non potevano studiare medicina. Questi ordirono il cambio di nome e la sua iscrizione al genere maschile: tra loro troviamo la madre, lo zio James Barry (da cui poi avrebbe preso il nome) e il suo caro amico Francisco Miranda, un generale e politico venezuelano di spicco.
Il suo intento era quello di seguire Francisco Miranda in Venezuela ed esercitare la professione da donna. Ma la situazione precipitò quando Miranda fu catturato dagli Spagnoli a Cadice e morì poco tempo dopo. Da quel momento in poi, la donna avrebbe dovuto tenere nascosta la sua identità per sempre. Per questo decise di arruolarsi nell'esercito e spostare in altri Paesi e non essere scoperta in patria.
Lo scandalo riguardo alla sua vera identità portò l’esercito britannico a secretare tutti i documenti per 100 anni. Solo negli anni Cinquanta autorizzò la storica Isobel Rae a consultarli.
Nel 2001, relativamente alla relazione fra la sua identità di genere e il suo sesso biologico, è stata anche avanzata l'ipotesi di ermafroditismo[3].
[1] James Miranda Barry, Wikipedia – Cit. Rae, Isobel. The Strange Story of Dr. James Barry: Army Surgeon, Inspector-General of Hospitals, Discovered on Death to be a Woman Longmans, Green & Co.: London, 1958. [2] Sylvie Coyaud. James Barry (Margaret Ann Bulkley), Enciclopedia delle Donne (http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/ margaret-ann-bulkley/) [3] Kubba, A. K (2001). The Life, Work and Gender of Dr James Barry MD, Proc R Coll Physicians Edinb 31 (4): 352–356.
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