Finalmente il Decreto Sostegni è stato licenziato dal Governo. Lo aspettavamo con trepidazione e ora è fatta. Ce l'abbiamo qui sotto gli occhi e possiamo andare a vedere quali sono le novità. Una su tutte, la possibilità del contribuente di scegliere tra l’erogazione liquida dell’importo spettante o il credito d’imposta.
In linea generale, i contributi a fondo perduto Decreto Sostegni spettano ai titolari di partita IVA con un fatturato fino a 10 milioni di euro, suddivisi in cinque fasce per la percentuale spettante.
La discrimine quindi non è più l'appartenenza ad un codice ATECO, ma la perdita di fatturato. Nello specifico, i contribuenti aventi diritto dei contributi a fondo perduto devono aver subito un calo di fatturato medio mensile nel corso dell’anno pari al 30%.
Il Decreto Sostegni: il fondo perduto con doppia opzione di scelta
Cambiano le regole per beneficiare dei contributi a fondo perduto 2021 previsti dal Decreto Sostegni. Il richiedente, infatti, ha due opzioni tra cui scegliere:
il contributo: versamento diretto sul conto corrente
il credito d’imposta: compensazione tramite modello F24 legata ai servizi dell’Agenzia delle Entrate
Ma attenzione: la scelta deve compiersi in fase di presentazione della domanda e non è possibile cambiare idea.
Fondo perduto Decreto Sostegni: quali sono i requisiti?
Tutti i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione titolari di Partita IVA e che ovviamente sono residenti (oppure stabiliti) nel territorio italiano, possono richiedere i contributi a fondo perduto Decreto Sostegno, a patto che rispettino i seguenti requisiti.
aver subito perdite di fatturato e dei corrispettivi, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30%, calcolato sul valore medio mensile. Al fine di determinare in modo corretto gli importi, si prende come riferimento la data di esecuzione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi
avere un fatturato fino a 10 milioni di euro
Fondo perduto Decreto Sostegni: gli importi spettanti
L’ammontare del contributi a fondo perduto Decreto Sostegni è legato alla percentuale della differenza tra il fatturato e i corrispettivi del 2020, e la quota media mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2019, secondo le seguenti percentuali.
60% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100.000 euro
50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100.000 euro e fino a 400.000 euro
40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro
30% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro
20% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
Attenzione però: l’importo del contributo a fondo perduto non può essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche, e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche, mentre l’importo massimo non può, invece, essere superiore a 150.000 euro.
Inoltre, il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e non concorre alla formazione del valore della produzione netta
Fondo perduto Decreto Sostegni: gli esclusi
I contributi a fondo perduto Decreto Sostegni non spettano ai seguenti soggetti:
attività risulta cessata alla data di entrata in vigore del DL Sostegni
attivazione della partita IVA dopo l’entrata in vigore del DL Sostegni
enti pubblici dell’articolo 74 del TUIR
intermediari finanziari e società di partecipazione di cui all’articolo 162-bis del TUIR
Fondo perduto Decreto Sostegni: come presentare la domanda
L’Agenzia delle Entrate pubblicherà successivamente un provvedimento per regolamentare la presentazione delle domande.
Consigliamo di rivolgervi direttamente al vostro fiscalista e/o commercialista di fiducia. Il termine è corrispondente a 60 giorni dalla data di avvio della procedura telematica. I pagamenti inizieranno a essere elargiti dopo Pasqua ed entro fine aprile 2021.
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